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La storia politica e sociale dell'antica Roma è per molti versi un laboratorio vivente, attualissimo. Grande divulgatore e battagliero militante, organizzatore degli "Industrial Workers of the World", Daniel De Leon seppe cogliere, nei suoi scritti di efficacissima divulgazione, un elemento centrale di quella storia e della nostra: come i vertici del movimento "democratico", divenendo essi stessi parte del ceto dominante, si accordino volentieri con la parte cui dovrebbero opporsi, a danno di quella che dovrebbero rappresentare e difendere. Le "oligarchie" sindacali furono perciò uno dei suoi bersagli. Ragione non ultima, oltre all'efficacia della prosa, che spiega la sua estrema attualità. Ettore Bianchi, che ha tradotto questi due brillanti "saggi popolari", traccia in prefazione una biografia di De Leon, dagli esordi come studioso all'omaggio postumo resogli da Lenin con la proposta di un'edizione in Unione Sovietica dei suoi scritti.